Salvatore Antonio Gaetano,
il nome vero del grande cantautore Rino Gaetano, nasce a Crotone, in Calabria da una famiglia originaria di Cutro. In famiglia tutti lo chiamavano
Salvatorino, ma sua sorella maggiore Anna preferiva chiamarlo Rino.
Considerato un buffo cantore di storie surreali, dai testi
lirici originali e spesso indecifrabili, pieni di richiami all’attualità
dell’epoca.
Si impegnava seriamente nel ruolo di satiro della politica e
della cultura italiana della seconda metà degli anni Settanta.
Era un’epoca di cambiamento, oscura per molti versi, tesa a
voler dimenticare in fretta il piombo della fine del decennio, le lotte
studentesche, i segreti di Stato e la
Storia difficile di quegli anni per godere appieno la fase di
benessere che si stava prospettando.
Rino era solitario, slegato dalla lotta politica alla quale non
aveva apertamente aderito pur cantandola.
I testi delle sue canzoni, pur sembrando molto banali e "non-sense", sono invece ricchi di significati e messaggi “nascosti”.
Esistono numerose interpretazioni delle altrettanto numerose
canzoni dell’autore, ma non si sa il livello di attendibilità di ognuna.
Oltre agli album che Rino incise, ci sono molti brani inediti,
molti dei quali sono stati pubblicati recentemente in una raccolta intitolata “Rino Gaetano Lives & Rarities”.
All’epoca incompreso e come spesso succede in Italia, anche Rino
Gaetano raggiunse l’apice del successo solo dopo la sua morte.
Numerose le iniziative dedicate a Rino! Ricordiamo la tanto
criticata fiction
RAI intitolata “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blù” diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria, Laura Chiatti e Ninetto Davoli.
RAI intitolata “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blù” diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria, Laura Chiatti e Ninetto Davoli.
Tra i critici della fiction ricordiamo Anna Gaetano (sorella di Rino).
Secondo le sue affermazioni, essa sarebbe troppo romanzata e rispecchierebbe poco la
vita e la carriera del cantautore, insistendo su alcuni punti come il conflitto
col padre e il rapporto con l'alcol in maniera non veritiera.
Anche Antonello Venditti ha esternato in
due interviste le sue perplessità circa la fiction Rai, in particolare ha
evidenziato la mancanza di un riferimento all'abuso di cocaina,
una delle concause della tragica morte del cantante:
« Nella fiction non si
è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove
Rino finì e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha
ignorato proprio questo. »
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Anna Gaetano non gradisce affatto le
dichiarazioni di Venditti, tanto da querelarlo per diffamazione. Secondo
l'esposto presentato alla procura della Repubblica dai legali della Gaetano,
gli avvocati Gian Antonio ed Aldo Minghelli, infatti, le affermazioni di Venditti:
« sono da ritenersi
profondamente lesive non solo dell'artista che, pur nel suo breve percorso di
vita, ha segnato la storia della musica italiana, e dell'uomo Rino Gaetano,
ma soprattutto della sua memoria, che si è cercato di infangare attraverso il
riferimento a fatti non corrispondenti al vero ed evocati a distanza di ben
26 anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta, a causa degli esiti nefasti di
un incidente stradale di cui è rimasto vittima. »
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Repentina è arrivata la precisazione da
parte del cantante romano:
« Lungi da me ogni
volontà di diffamare la memoria di Rino, non ho mai detto che sia morto per
causa della droga. Io, rammaricandomi di come era stato dipinto nella
fiction, ho detto che la droga circolava nell'ambiente che Rino frequentava,
non che lui la usasse. Non potrei mai diffamare Rino, che è stato, è e sarà
sempre un amico. Sarebbe come diffamare me stesso. Non conosco la sorella di
Rino, e ovviamente mi piacerebbe conoscerla in una situazione diversa da
questa. »
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Anna Gaetano ha evidenziato inoltre altre
incongruenze nelle interviste rilasciate da Venditti, circa la fiction e la
vita del cantautore, e si è ripromessa di difendere la memoria del fratello
«con le unghie e con i denti» finché vivrà. Essendo
emersa l'assenza di ogni volontà denigratoria da parte di Venditti, la querela
di Anna Gaetano è stata respinta nel luglio 2008.
Il 19 luglio 2008 la città di Crotone ha
inaugurato, nella piazza già intitolata al cantante, una targa e una statua in
bronzo. Tale statua raffigura Rino in cilindro, frac e ukulele,
proprio come il cantautore si presentò al Festival di Sanremo nel lontano 1978
con il brano “Gianna”.
Il 3 maggio 2010 a Cutro, paese d'origine
della famiglia del cantautore, è stata intitolata alla memoria di Rino Gaetano
una piazza. Per l'occasione, inoltre, è stata dipinta a mano una gigantografia
di Rino che è possibile ammirare all'interno della sala consiliare dello stesso
comune.
l 15 luglio 2003 esce con successo, il remix dance del DJ Molella di Ma il cielo è sempre più
blu, presente anche nella raccolta Sotto i cieli di Rino.
Numerosi i
concerti in suo onore nelle varie piazze italiane e gli artisti che hanno
dedicato e dedicano ancora oggi un tributo a Rino Gatano.
Al Festival di Sanremo 2007 Paolo Rossi presentò il brano In Italia si sta male (si sta bene anziché
no), scritto da Gaetano ma rimasto incompiuto.
Il 28 giugno 2011 Sony Music pubblicò una raccolta di
cover per commemorare e celebrare il trentesimo anniversario dalla sua
scomparsa, intitolata Dalla parte di Rino e distribuita in due edizioni: standard e special.
Numerosi artisti come Gianluca
Grignani, Roberto Vecchioni, Giusy Ferreri, Tricarico,
Simone Cristicchi e Patty Pravo hanno contribuito
all'album.
Roy Paci & Aretuska hanno rivisitato invece
la celebre Nuntereggae più sostituendo i nomi del testo con quelli dei
personaggi attuali.
Il 2 giugno 1981, a causa di un tragico
incidente, il cantautore Gaetano perse la vita.
La vettura di
Rino Gaetano finì nella corsia opposta e si schiantò contro un camion. Il cantante,
ferito gravemente, venne rifiutato da cinque ospedali, come cantato nella
canzone “La ballata
di Renzo“, scritta nel 1970.
C’è chi
sostiene che la morte di Rino non fu una casualità, ma nasconde dietro di sé alcuni
misteri.
E’ noto a
tutti che all’epoca, testi di denuncia sociale come quelli del cantautore
Gaetano, potevano recare “fastidio”.
L’Avv. Bruno Mautore, dichiarò recentemente
e pubblicamente la sua intenzione di presentare un esposto alla Procura di Roma
per la riapertura delle indagini sulla morte del cantautore.
Egli, appassionato di musica e studioso dei testi
dell’autore di origine calabrese, sostiene che la morte di Rino non fu un
incidente, ma un vero e proprio omicidio, voluto dalla Massoneria deviata, del quale lo stesso Gaetano,
sempre secondo Mautone, faceva parte.
L’avvocato
dopo più di dieci anni passati a studiare i testi delle canzoni del cantante
amato e cantato da varie generazioni, cita vari esempi per dimostrare la
fondatezza delle sue accuse. Parla dell’intervista rilasciata da Rino Gaetano
poco prima di salire sul palco, nel 1979, ed eseguire “Nuntereggae più”, nella quale il cantautore fa riferimento
all’omicidio di Wilma Montesi sulla spiaggia di Capocotta, avvenuto nel
1953.
Mautone
rincara la dose portando come esempio proprio una canzone dello stesso Rino, “La Ballata di Renzo”, il cui testo parla di un
uomo che in seguito ad un incidente stradale venne rifiutato da ben tre
ospedali, ed infine, quando ormai non c’era più possibilità di salvezza, anche
dal cimitero del Verano. La sorte ha voluto che ben undici anni dopo la stesura
di quel testo, al magnifico cantautore toccasse la stessa sorte. Ricoverato al
Policlinico Umberto I, non poté far altro che morire agonizzante a causa
dell’assenza all’interno della struttura ospedaliera, del reparto di
Traumatologia cranica. Gli ospedali contattati dal dottore che assistette Rino
nelle sue ultime ore di vita rifiutarono misteriosamente di accettare il
ricovero dell’artista, motivandolo con l’assenza di lesioni gravi. Rino Gaetano
morirà la stessa notte proprio a causa del gravissimo trauma cranico.
Intanto,
dopo 32 anni dalla sua morte, le canzoni di Rino vengono ascoltate anche dalle
nuove generazioni risultando ancora molto “attuali”.
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