martedì 4 giugno 2013

32 anni fa ci lasciò il “figlio unico” della canzone italiana: Rino Gaetano


Salvatore Antonio Gaetano, il nome vero del grande cantautore Rino Gaetano, nasce a Crotone, in Calabria da una famiglia originaria di Cutro. In famiglia tutti lo chiamavano Salvatorino, ma sua sorella maggiore Anna preferiva chiamarlo Rino.
Considerato un buffo cantore di storie surreali, dai testi lirici originali e spesso indecifrabili, pieni di richiami all’attualità dell’epoca.
Si impegnava seriamente nel ruolo di satiro della politica e della cultura italiana della seconda metà degli anni Settanta.
Era un’epoca di cambiamento, oscura per molti versi, tesa a voler dimenticare in fretta il piombo della fine del decennio, le lotte studentesche, i segreti di Stato e la Storia difficile di quegli anni per godere appieno la fase di benessere che si stava prospettando.
Rino era solitario, slegato dalla lotta politica alla quale non aveva apertamente aderito pur cantandola.
I testi delle sue canzoni, pur sembrando molto banali e "non-sense", sono invece ricchi di significati e messaggi “nascosti”.
Esistono numerose interpretazioni delle altrettanto numerose canzoni dell’autore, ma non si sa il livello di attendibilità di ognuna.
Oltre agli album che Rino incise, ci sono molti brani inediti, molti dei quali sono stati pubblicati recentemente in una raccolta intitolata “Rino Gaetano Lives & Rarities”.
All’epoca incompreso e come spesso succede in Italia, anche Rino Gaetano raggiunse l’apice del successo solo dopo la sua morte.
Numerose le iniziative dedicate a Rino! Ricordiamo la tanto criticata fiction
RAI intitolata “Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blùdiretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria, Laura Chiatti e Ninetto Davoli. 
Tra i critici della fiction ricordiamo Anna Gaetano (sorella di Rino). Secondo le sue affermazioni, essa sarebbe troppo romanzata e rispecchierebbe poco la vita e la carriera del cantautore, insistendo su alcuni punti come il conflitto col padre e il rapporto con l'alcol in maniera non veritiera.
Anche Antonello Venditti ha esternato in due interviste le sue perplessità circa la fiction Rai, in particolare ha evidenziato la mancanza di un riferimento all'abuso di cocaina, una delle concause della tragica morte del cantante:
« Nella fiction non si è parlato di cocaina; era molto presente in quegli anni e in quel giro dove Rino finì e fu anche responsabile della sua tragica fine. La storia ha ignorato proprio questo. »
Anna Gaetano non gradisce affatto le dichiarazioni di Venditti, tanto da querelarlo per diffamazione. Secondo l'esposto presentato alla procura della Repubblica dai legali della Gaetano, gli avvocati Gian Antonio ed Aldo Minghelli, infatti, le affermazioni di Venditti:
« sono da ritenersi profondamente lesive non solo dell'artista che, pur nel suo breve percorso di vita, ha segnato la storia della musica italiana, e dell'uomo Rino Gaetano, ma soprattutto della sua memoria, che si è cercato di infangare attraverso il riferimento a fatti non corrispondenti al vero ed evocati a distanza di ben 26 anni dalla sua tragica scomparsa, avvenuta, a causa degli esiti nefasti di un incidente stradale di cui è rimasto vittima. »
Repentina è arrivata la precisazione da parte del cantante romano:
« Lungi da me ogni volontà di diffamare la memoria di Rino, non ho mai detto che sia morto per causa della droga. Io, rammaricandomi di come era stato dipinto nella fiction, ho detto che la droga circolava nell'ambiente che Rino frequentava, non che lui la usasse. Non potrei mai diffamare Rino, che è stato, è e sarà sempre un amico. Sarebbe come diffamare me stesso. Non conosco la sorella di Rino, e ovviamente mi piacerebbe conoscerla in una situazione diversa da questa. »
Anna Gaetano ha evidenziato inoltre altre incongruenze nelle interviste rilasciate da Venditti, circa la fiction e la vita del cantautore, e si è ripromessa di difendere la memoria del fratello «con le unghie e con i denti» finché vivrà. Essendo emersa l'assenza di ogni volontà denigratoria da parte di Venditti, la querela di Anna Gaetano è stata respinta nel luglio 2008.
Il 19 luglio 2008 la città di Crotone ha inaugurato, nella piazza già intitolata al cantante, una targa e una statua in bronzo. Tale statua raffigura Rino in cilindro, frac e ukulele, proprio come il cantautore si presentò al Festival di Sanremo nel lontano 1978 con il brano “Gianna”.

Il 3 maggio 2010 a Cutro, paese d'origine della famiglia del cantautore, è stata intitolata alla memoria di Rino Gaetano una piazza. Per l'occasione, inoltre, è stata dipinta a mano una gigantografia di Rino che è possibile ammirare all'interno della sala consiliare dello stesso comune.
l 15 luglio 2003 esce con successo, il remix dance del DJ Molella di Ma il cielo è sempre più blu, presente anche nella raccolta Sotto i cieli di Rino. 
Numerosi i concerti in suo onore nelle varie piazze italiane e gli artisti che hanno dedicato e dedicano ancora oggi un tributo a Rino Gatano.
Al Festival di Sanremo 2007 Paolo Rossi presentò il brano In Italia si sta male (si sta bene anziché no), scritto da Gaetano ma rimasto incompiuto.
Il 28 giugno 2011 Sony Music pubblicò una raccolta di cover per commemorare e celebrare il trentesimo anniversario dalla sua scomparsa, intitolata Dalla parte di Rino e distribuita in due edizioni: standard e special. Numerosi artisti come Gianluca Grignani, Roberto Vecchioni, Giusy Ferreri, Tricarico, Simone Cristicchi e Patty Pravo hanno contribuito all'album.
Roy Paci & Aretuska hanno rivisitato invece la celebre Nuntereggae più sostituendo i nomi del testo con quelli dei personaggi attuali.

Il 2 giugno 1981, a causa di un tragico incidente, il cantautore Gaetano perse la vita.
La vettura di Rino Gaetano finì nella corsia opposta e si schiantò contro un camion. Il cantante, ferito gravemente, venne rifiutato da cinque ospedali, come cantato nella canzone La ballata di Renzo“, scritta nel 1970.
C’è chi sostiene che la morte di Rino non fu una casualità, ma nasconde dietro di sé alcuni misteri.
E’ noto a tutti che all’epoca, testi di denuncia sociale come quelli del cantautore Gaetano, potevano recare “fastidio”.

L’Avv. Bruno Mautore, dichiarò recentemente e pubblicamente la sua intenzione di presentare un esposto alla Procura di Roma per la riapertura delle indagini sulla morte del cantautore.
Egli, appassionato di musica e studioso dei testi dell’autore di origine calabrese, sostiene che la morte di Rino non fu un incidente, ma un vero e proprio omicidio, voluto dalla Massoneria deviata, del quale lo stesso Gaetano, sempre secondo Mautone, faceva parte.
L’avvocato dopo più di dieci anni passati a studiare i testi delle canzoni del cantante amato e cantato da varie generazioni, cita vari esempi per dimostrare la fondatezza delle sue accuse. Parla dell’intervista rilasciata da Rino Gaetano poco prima di salire sul palco, nel 1979, ed eseguire “Nuntereggae più”, nella quale il cantautore fa riferimento all’omicidio di Wilma Montesi sulla spiaggia di Capocotta, avvenuto  nel 1953.
Mautone rincara la dose portando come esempio proprio una canzone dello stesso Rino, “La Ballata di Renzo”, il cui testo parla di un uomo che in seguito ad un incidente stradale venne rifiutato da ben tre ospedali, ed infine, quando ormai non c’era più possibilità di salvezza, anche dal cimitero del Verano. La sorte ha voluto che ben undici anni dopo la stesura di quel testo, al magnifico cantautore toccasse la stessa sorte. Ricoverato al Policlinico Umberto I, non poté far altro che morire agonizzante a causa dell’assenza all’interno della struttura ospedaliera, del reparto di Traumatologia cranica. Gli ospedali contattati dal dottore che assistette Rino nelle sue ultime ore di vita rifiutarono misteriosamente di accettare il ricovero dell’artista, motivandolo con l’assenza di lesioni gravi. Rino Gaetano morirà la stessa notte proprio a causa del gravissimo trauma cranico.
Intanto, dopo 32 anni dalla sua morte, le canzoni di Rino vengono ascoltate anche dalle nuove generazioni risultando ancora molto “attuali”.






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