In tempo di crisi diviene estremamente importante
riuscire a risparmiare su qualsiasi cosa e l’uso razionale dell’elettricità
casalinga contribuisce non solo a salvaguardare l’ambiente, ma aiuta, evitando
inutili sprechi, anche a risparmiare denaro.
Importante, per non aver brutte sorprese sulla bolletta,
è considerare il problema sin dall’acquisto degli elettrodomestici,
prediligendo quelli a basso consumo.
Ridondante è sottolineare l’importanza di usufruire di
fonti di energia rinnovabile come ad esempio il fotovoltaico, oppure
considerare attentamente le tariffe proposte dalle varie Compagnie fornitrici
di energia elettrica, tuttavia queste considerazioni non escludono la necessità
di razionalizzare ed ottimizzare i consumi.
Questo è anche possibile considerando le Classi
Energetiche degli elettrodomestici e degli apparati elettronici utilizzati in
casa.
E’ calcolato che, in una normale abitazione media
fornita della maggior parte degli elettrodomestici di uso corrente, circa il
25% del consumo è utilizzato per la produzione di acqua calda e per l’illuminazione
dei locali, mentre il consumo generato dagli elettrodomestici è stimato intorno
al 75%.
Sorge dunque il problema di scegliere elettrodomestici
che riescano, in qualche maniera, ad abbassare tale percentuale di consumo,
infatti non tutti gli apparecchi, deputati al medesimo compito o con funzioni
analoghe, consumano energia allo stesso modo.
Per semplificare la scelta d’acquisto ed il confronto
fra i vari dispositivi, nel 1992 l’Unione Europea stabilisce una sorta di “etichettatura”
che possa indicare l’efficienza energetica di ogni apparecchio. Facendo dunque
seguito alle disposizioni, ciascun elettrodomestico, è stato inserito in una
particolare Classe di Consumo Energetico, relativa ad una scala di valori medi europei
e contrassegnati dalla lettera “A” alla lettera “G” in base ai propri consumi.
Le etichette, oggi obbligatorie su ciascun dispositivo, prevedono anche un
sistema di colori che parte dal verde scuro, per bassi consumi e massima
efficienza, fino al rosso per quelli apparati che consumano di più.
Dal 2010 le classi energetiche sono state ampliate con l’inserimento di ulteriori tre classi: A+, A++ e A+++. Tuttavia l’utilizzo delle nuove indicazioni è rimasta volontaria fino al dicembre 2011.
Dal 2010 le classi energetiche sono state ampliate con l’inserimento di ulteriori tre classi: A+, A++ e A+++. Tuttavia l’utilizzo delle nuove indicazioni è rimasta volontaria fino al dicembre 2011.
Se consideriamo che un apparecchio di classe A++ riesce a
consumare circa il 50% di energia in meno rispetto al medesimo dispositivo di classe A, riusciremo a comprendere la notevole differenza che esiste fra le nuove classi di merito.
consumare circa il 50% di energia in meno rispetto al medesimo dispositivo di classe A, riusciremo a comprendere la notevole differenza che esiste fra le nuove classi di merito.
Sulle etichette sono altresì presenti altre
informazioni utili al momento della scelta d’acquisto di un elettrodomestico,
come il Consumo di Energia all’anno, espresso in kWh, riferito al consumo
energetico totale nel periodo. Altra importante informazione è data dal valore
di Rumorosità, misurato in decibel e spesso sottovalutato rispetto ad altri
fattori, ma che invece riveste un carattere importante allorquando si voglia
creare un ambiente confortevole.
Importante è dunque far riferimento alla Classe di Efficienza
Energetica, ma anche altri fattori, relativi ad ogni apparecchio particolare,
dovrebbero influenzare l’acquisto .
Nel caso, ad esempio, di un frigorifero o di un
congelatore, occorre preferire quelli appartenenti alle classi “Tropicale” o “Subtropicale”.
Questi valori appartengono ad una scala differente da quella che indica l’Efficienza
Energetica e stabiliscono se gli apparecchi in questione riusciranno a lavorare,
senza cali di prestazione, anche quando la temperatura ambiente raggiunge
temperature elevate (fino a 43°C). Occorre inoltre preferire i modelli a
sbrinamento automatico e, nel caso dei congelatori, quelli che posseggono 4 stelle
sulle etichette, parametro che indica il raggiungimento di temperature
inferiori ai -18°C
Un altro caso particolare è quello della lavatrice.
Solitamente le etichette su questi apparati, altre all’Efficienza Energetica, contengono
informazioni in merito alla qualità del lavaggio o all’efficacia di
asciugatura. Queste informazioni vengono fornite mediante l’uso di scale
individuali e contrassegnate sempre dalle lettere dalla “A” alla “G”. Nello
specifico, sulle lavatrici, troveremo la Classe di Efficienza Energetica che
rappresenta la quantità di energia consumata per ogni Kg di bucato, la Classe di
Efficacia di Lavaggio che definisce l’indice di performance del lavaggio e la Classe
di Efficacia dell’Asciugatura che si riferisce alla percentuale di acqua
presente nei tessuti dopo un completo ciclo di centrifuga. Inoltre, su ogni
etichetta, sarà anche visibile il valore di Rumorosità ed il consumo di acqua
in litri per ogni ciclo di lavaggio. Nella scelta d’acquisto occorre prediligere i modelli
con velocità di centrifuga regolabile, partenza ritardata per impostare, ad
esempio, il ciclo di lavaggio nelle ore notturne in caso si abbia una
tariffazione bioraria e allacciamento all’acqua calda che consente di collegare
il dispositivo direttamente all’acqua calda evitando che sia l’apparecchio
stesso a causarne il riscaldamento.
Medesimi accorgimenti devono essere adottati durante
la scelta di una nuova lavastoviglie.
Anche i Televisori hanno un proprio indice di
efficienza di consumo ed anche riguardo al modello ci sono sostanziali
differenze. Un apparecchio LED con schermo da 40 pollici consuma tra i 70 e i
90 watt, un LCD produrrà un consumo medio intorno ai 120-160 watt, mentre il
medesimo televisore al Plasma arriva ad un consumo di 250-300 watt.
Simile è il caso degli schermi per PC, dove un monitor
LCD consuma il 70% di energia in meno rispetto ad uno tradizionale a tubo
catodico. Importante è sottolineare che questi apparecchi, fin quando restano
collegati alla rete elettrica, consumano energia anche da spenti, dunque il
collegamento ad una ciabatta con interruttore potrebbe esser utile al
risparmio.
Per i Climatizzatori esistono altri due importanti
parametri da considerare, ovvero la Classe Energetica EER/COP che utilizza la
medesima notazione in lettere delle classi sopra citate sia per l’efficienza in
raffreddamento (EER) che per quella in riscaldamento (COP) e l’Indice di
efficienza energetica EER/COP, altro valore che stabilisce l’efficienza dell’apparecchio
Il perfetto connubio fra la scelta delle tariffe
proposte dai Gestori di linea elettrica e la scelta d’acquisto oculata degli
elettrodomestici favorirà la riduzione degli sprechi e diminuirà l’effettivo
consumo di elettricità, causando sensibili miglioramenti nell’ambiente e nei
nostri portafogli.
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